domenica 6 aprile 2014

Tammurriata: Il Ballo sul Tamburo

Si avvicina il 9 aprile e la nostra Giornata Gastronomica e Culturale! Ci saranno molte attività interessanti, concorsi di cucina, talent scout, lezioni di danza, cose buone da mangiare e prodotti tipici.
Noi del dipartimento di italiano abbiamo pensato di offrirvi una piccola lezione dimostrativa di un ballo della tradizione popolare della campania: la tammurriata, ovvero il ballo sul tamburo. Non si balla fisicamente "sul" tamburo, ovviamente (maledette preposizioni!), ma metaforicamente sulla sua musica, su un ritmo potente e antico.
Se vi interessa conoscere questo ballo e la sua storia vi aspettiamo mercoledì 9 aprile alle 16.30 nell'aula 002: vi racconteremo un po' della sua storia, delle sue origini, delle tradizioni a cui è legata e cercheremo anche di imparare qualche piccolo passo di danza (sono ammesse persone dai 2 ai 102 anni).
Nel frattempo, per farvi venire la voglia, leggete questo breve testo e soprattutto: guardate i video! Il primo mostra come funziona una "paranza", cioè un gruppo di suonatori, cantanti e ballerini, e il secondo è un estratto dal documentario di Salvatore Raiola Voci del popolo contadino. Insomma non vi resta che venire a trovarci mercoledì prossimo! Come resistere al richiamo del tamburo?




La tammorriata o ball ‘ncopp o tambur (ballo sul tamburo) è una delle danze popolari più diffuse e conosciute del Sud Italia. Si sviluppa soprattutto in Campania, e presenta numerose varianti e particolarità. La più nota, probabilmente, è quella conosciuta come Nocerino-sarnese, che si balla nella zona che circonda Nocera, cittadina italiana in provincia di Salerno, situata in prossimità del fiume Sarno.
La tammorriata ha origini antiche, probabilmente relazionate con la tradizione coreutica legata al culto di Dioniso, con elementi fortemente simbolici e propiziatori di fertilità. Questo ballo infatti nasce in contesti contadini, e i suoi movimenti in origine richiamano alcuni movimenti caratteristici del mondo agricolo.
La tammorriata si balla in contesti festivi e celebrativi, soprattutto nelle feste religiose dedicate al culto della Madonna (specialmente nel periodo pasquale e nel mese di maggio), feste in cui si costituiscono nelle piazze e nelle strade del paese dei cerchi di persone in cui tutti possono partecipare, prendendo di volta in volta, e nel rispetto degli altri, il ruolo di cantori, suonatori e ballatori (o ballerini). Mentre i suonatori battono sulla tammorra (tamburo in dialetto campano), o suonano gli altri strumenti caratteristici come il Putitpù, il Triccheballacche o lo Scetavajasse, e i cantori intonano la melodia della canzone che vogliono cantare, dal cerchio si staccano due o tre coppie di ballatori, e cominciano a ballare al centro del cerchio mentre gli altri li osservano e li incitano. Le tammorriate possono durare anche molto tempo, per cui è fondamentale il “ricambio” dei ballerini, cosa che avviene soprattutto attraverso la “rubata”: attraverso lo sguardo, un ballerino del cerchio richiama l’attenzione di un membro della coppia danzante, chiedendogli il permesso di inserirsi al posto del suo compagno di ballo; se questo ricambia lo sguardo, nella successiva votata, ossia il momento culminante della strofa che corrisponde allo girare dei ballatori l’uno attorno all’altro, il nuovo ballatore si inserirà nella coppia estromettendo uno dei due e prendendone il posto.
I movimenti e passi della tammorriata non sono difficili da imparare, ma costituiscono un linguaggio coreutico che poche persone ormai conoscono.
La forza, l’entusiasmo, l’allegria della tammorriata continuano ad attrarre folle di appassionati, vecchi, giovani, ricchi, poveri, bambini e pazzi: questo ballo non ha età, non ha capi, è un incontro orizzontale in cui tutti possono partecipare.


2 commenti:

  1. Voglio ringraziare a tutte le lettrici il lavoro che hanno fatto per farci participi della loro cultura e gastronomía dell'Italia, sia la lezioni di Tammurriata come quella su la cucina ed tutti i piatti che abbiamo assaggiato. Grazie mille siete delle personi bellissimi.... Carmen Benigno, 3º B

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  2. Grazie a te e a tutti gli alunni che hanno partecipato! Il tuo budino di mascarpone era davvero delizioso! perché non ci dai la ricetta?

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