lunedì 17 marzo 2014

Dear future mom

"Aspetto un bimbo. Ho scoperto che è affetto dalla sindrome di Down. Sono spaventata: quale tipo di vita avrà mio figlio?"
Con queste parole una giovane futura mamma si rivolgeva a coordown (Coordinamento Nazionale Associazioni delle persone con sindrome di Down).
La risposta a questa angosciata domanda è arrivata con un tenerissimo video diffuso attraverso internet che sta commuovendo la rete: ve lo proponiamo per diffonderlo e commentarlo insieme in occasione del 21 marzo prossimo, quando si celebrerà la Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down.
È vero che chi è affetto dalla sindrome di Down può vivere una vita felice? Voi cosa pensate? Conoscete delle persone che hanno questo problema? Come pensate che vengano trattate nella società?
Fateci arrivare i vostri commenti e ricordate che il 21 marzo è vicino!

6 commenti:

  1. Di persone affette da questo problema (la vita entera però è un problema) non ne ho alcuna prossima . Al mio quartiere vedo ,da molti anni, un ragazzo e una ragazza affetti dalla sindrome di Down; li ho visto crescere ,diventare adulti, sempre con il sorriso inocente nella faccia e dicendo ciao quando passano accanto a me. Ritengo che godano di un certo grado di felicità e noi non siamo in grado di conoscerlo, soltanto di intuirlo.
    I loro genitori soffrono pensando al futuro perciò li ammiro ed ammiro anche le asociazioni che cercano il benessere degli affetti. L'angoscia, la paura del futuro , la società dei consumi che esige corpi e menti perfette fanno che vediamo sempre meno bambini con la síndrome, soltanto adolescenti o adulti.

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  2. Non ne ho alcuna persona prossima alla mia famiglia affetta dalla sindrome di Down, ma ne conosco una ragazza che frequenta la mia palestra - si chiama Miriam- e anche un ragazzo -Carlos- che abita nel paesino dove mio marito é nato.
    Ritengo che sia difficile scrivere di come si sentono i genitori e i propri affetti, se li vedono felici ma immagino che per tutte quelle famiglie che abbiano un membro affetto dalla sindrome, la persona affetta sará una priorità.

    20-30 anni fa le persone con la sindrome di Down erano escluse dalla società, oggi invece possono andare in scuola, iscriversi ai corsi, ecc.ma dobbiamo continuare faciendo passi da gigante. Abbiamo fatto un passo verso l' integrazione di queste persone ma sicuramente mancano passi cruciali; i bisogni delle persone con disabilità non si limitano al sentirsi accettate, l' integrazione significa anche la comprensione delle proprie possibilità nella società in cui si é inseriti e richiede un atteggiamento benevolo, una valorazione della loro normalità senza ignorare le proprie difficoltà.
    Cosa avrei fatto se io fossi una mamma che aspetta un bimbo affetto dalla sindrome? Non so assolutamente quale sarebbe stata la mia risposta!
    Isabel

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    1. È vero, fino a pochi anni fa le persone affette da questa malattia erano nascoste in casa dalla proria famiglia, ci si vergognava di loro come se avere un gene difettoso fosse una colpa. Di passi avanti ne abbiamo fatti molti, come dici adesso queste persone possono andare a scuola, lavorare, essere indipendenti. Ma c'è ancora molta strada da fare.

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  3. Per quanto riguarda il tema trattato, penso che quelle persone che ne sono affette siano certamente felici. Secondo me non hanno un cuore malevolo, tutto il contrario, io ho la certezza che le loro menti non siano confuse, sono senza cattiverie, e portano sentimenti meravigliosi, sono semplici ed affettuosi. Evidentemente questo non vuole dire che non abbiano i loro propri caratteri. Io ho avuto una cugina con questa sindrome, ma lei non è mai stata "un problema" né per i suoi né per nessuno di noi. Ricordo una volta, molti anni fa, una famiglia con una figlia que ne era affetta. La madre mi disse que aveva saputo veramente cosa era l'amore nel momento in cui era nato quel suo tesoro. Era meraviglioso contemplare tanto i genitori quanto i fratelli .C'era tra loro una cosa speciale e invidiabile. Uno sguardo diverso che proprio non riuscivo a descrivere. A mio parere questi bellissimi "esseri umani" dal punto di vista della società in genere sono "un problema "perché hanno bisogno di alcune attenzioni specifiche. Meno male che oggigiorno possono andare a scuola e stanno avendo l'opportunità di essere inseriti nel mondo del lavoro.

    María de los Ángeles.
    María de los Ángeles.

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